sabato 7 agosto 2010

Le opinioni dozzinali


Nella società post-moderna siamo invasi da idee e credenze universali cosi largamente diffuse che siamo circondati da persone che fanno a gara per asservirsi alle idee del momento. Come in una mente collettiva e uniformata, si credono le stesse cose, si fanno gli stessi ragionamenti, si dicono le stesse banalità senza correre il rischio di essere smentiti o peggio ancora di essere trascinati in una discussione che andrebbe per le lunghe. Il conformismo della nostra società è un conformismo dettato dalla vigliaccheria di non poter pronunciare parole proibite che con il tempo acquistano un significato quasi totemico, esoterico, fino a diventare parole e concetti proibiti. La manipolazione delle coscienze non è quella che impone con la forza o con il castigo certe opinioni ma le lascia strisciare subdolamente negli spazi culturali dove le persone si abbeverano senza problema e senza accorgersene. Cosi senza batter ciglio accogliamo le opinioni degli esperti dei telegiornali che ci indicano che quest’anno il mare sarà più freddo a causa dello scioglimento dei ghiacci, o crediamo allo psichiatra che analizza i comportamenti sessuali degli adolescenti come liberazione dai vecchi schemi predefiniti o ascoltiamo con piacere i discorsi di qualche transessuale in televisione che rivendica i diritti delle persone senza sesso o del terzo sesso. Un brivido di tranquillità scorre nelle viscere, possiamo credere con il beneplacito degli analisti televisivi e degli esperti che le nostre opinioni sono originali e sono confortate dal mezzobusto televisivo, dal collega di lavoro che la pensa come noi, dall’amico che sui temi d’attualità opina lo stesso. Per ogni tema d’attualità abbiamo delle risposte pronte: sull’aborto è il diritto della madre a renderlo licito, sugli omosessuali sappiamo che non possiamo intrometterci in ciò che a loro più aggrada nella vita privata, sul fascismo concordiamo che è il male assoluto; riusciamo ad avere idee convergenti praticamente su tutto. Dai ghiacciai del polo nord, all’11 Settembre fino alla bomba atomica dell’Iran (è sicuro, ce l’hanno, lo ripete anche il tg3). Le opinioni convergono senza problemi, né capacità critica: è la dittatura dell’uomo massa e delle sue opinioni dozzinali. In questo panorama, il portatore di un’idea critica, frutto di un ragionamento autonomo è il reietto per eccellenza, perché non solo nemico ideologico ma distruttore del sistema di sicurezza che permette all’uomo massa di cullarsi nelle sue convinzioni, beone che la sua sia vera originalità e che le sue idee siano frutto della sua capacità intellettuale. Non si rende conto che come un pappagallo mal addestrato ripete i dogmi santi della post-modernità, in cui tutti sono originali e tutti possiedono il benedetto diritto all’opinione. Tale diritto in realtà si tratta di una conquista, di un dovere umano alla scoperta e al superamento delle proprie miserie piuttosto che un’omologazione passiva ai sistemi simbolici che vengono offerti. Si potrebbe continuare all’infinito parlando dei tanti luoghi comuni, in cui ogni persona può sottoscrivere senza problema il manifesto ideologico del mondo moderno: qui in Spagna, e in particolar modo in Catalogna, è la memoria storica sul franchismo che danneggia ogni giorno di più l’unità nazionale spagnola (con un certo ammiccamento ecclesiastico), praticamente tutti conoscono a memoria la leggenda nera sulla Chiesa che nessuno osa mettere in discussione pena la scomunica dal tribunale laicista e progressista, o pensiamo per un momento al dibattito, se esiste, sula trasmissione delle malattie sessuali, fino ad arrivare a tutta la narrativa sulla seconda guerra mondiale con la classica distinzione tra la Germania cattiva ed ebrei oppressi. Ormai tutto lo scibile umano è stato catturato dall'uomo moderno, la sua è una risposta onnicomprensiva. Siamo entrati nella dittatura del pensiero unico, della vulgata narcotizzante, difesa con i denti dall’uomo moderno senza ragione. L’uomo massa, infatti, difende strenuamente quelle poche nozioni che ha assimilato e sottoscritto senza pensare, e si fa aspro contestatore di tutto ciò che mina la sua fiducia con una arroganza che lascia sbalorditi. Pensateci: ricordate se avete mai provato a convincere qualche conoscente attraverso evidenze o con semplice buonsenso riguardo alcuni temi di attualità. Ricordate se avete mai parlato di storia, offrendo argomenti critici su di un qualche tema che ho sopra citato e che i telegiornali ripetono come fossero verità assolute. Possono azzannarvi anche l’anima se ne fossero capaci; le opinioni dozzinali non si toccano né si lasciano persuadere, non accettano un contraddittorio. Provate a dirgli che nemmeno i darwinisti più accaniti credono ciecamente nella legge dell’evoluzione e che esiste un dibattito gigante a livello scientifico, con teorie e modelli che riescono a spiegare più degnamente la vita umana che il caos puro e la legge del più forte. Oppure che Bin Laden è un fantoccio e le guerre in Iraq e Afganistan sono state create in base a prove false (pensate a Colin Powell che mostra il powerpoint falso sull’arsenale di Sadadm Hussein di fronte alle Nazioni Unite) e dettate all’agenda dei conservatori dalle note lobby (ebraica, petrolio, armi) e fondate sul “New Project for a new American Century”, documento sottoscritto dai conservatori e che auspicava una nuova Pearl Harbour americana per dare vita ad un nuovo secolo di dominazione statunitense. Potete rischiare il linciaggio pubblico. Con spirito volontario ed entusiasta le menti si piegano alle spiegazioni offerte dalla post-modernitá, come carnefici volenterosi ci pieghiamo alla dittatura dell’aborto, ci rassegniamo alla morte di innocenti e poi difendiamo a spada tratta i diritti delle balene del Giappone o della foca danese. Siamo intrappolati in un cunicolo del pensiero, in cui vige l’autocensura delle menti, in cui non serve più un potere che castiga, ci pensa la persona stessa ad autocensurarsi in nome del pensiero unico; è la realizzazione della profezia orwelliana, in cui il vero giudice della società è la propria coscienza personale.

Il punto è che il mondo della menzogna e del travisamento della verità può essere possibile solo grazie al nostro volenteroso conformismo e omologazione. L’unica legge universalmente accettata è “Se mi piace, è giusto”; non c’è altra legge né precetto tra gli uomini. Siamo salvati dal nostro piacere e tutto può essere giusto e sbagliato a seconda della persona che osserva. E’ in definitiva il trionfo del relativismo, punto di entrata della dittatura del pensiero unico; perché se non c’è niente di vero né di falso, tutto può diventarlo a seconda del momento e della circostanza. I mezzi di comunicazione fanno il resto, insieme all’autocensura e alla prostituzione ideologica.
Gli adolescenti fanno foto ammiccanti e seminudi su netlog, un nuovo social network, e si danno voti sulla propria bellezza? Non c’è problema, si stanno liberando. Domani invece di pensare sul bene o sul male, sul giusto e lo sbagliato, penseranno solo a copulare in nome della libertà acquisita. Saremo tutti schiavi della nostra libertà, come auspicava Sartre.

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