mercoledì 12 maggio 2010

Il salvataggio della nave che affonda


La BCE ha battuto il colpo che gli speculatori affamati aspettavano. E’ stato varato il piano Paulson europeo per salvare la Grecia e gli altri paesi in difficoltà, senza che fossero consultati i cittadini e senza risolvere il problema fondamentale. In Europa e negli Stati Uniti siamo di fronte a un problema di solvenza e non di liquidità: in pratica non sappiamo se gli Stati potranno far fronte al loro debito se continuano ad essere braccati dagli speculatori che rilanciano sulla “insolvenza” attraverso complicati strumenti di assicurazione sul rischi di pagamento chiamati CDS (Credit Default Swap). Si continua a trattare questa crisi con le misure sbagliate iniettando denaro nel mercato che solo servirà a far continuare l’agonia di un debito inservibile consentendo agli speculatori un altro giro sull’ottovolante della speculazione selvaggia.

La Banca Centrale Europea continua ad applicare il dogma che ha appreso dal liberismo alla lettera, con ancora più zelo rispetto a chi l’ha inventato e cancellando le leggi che lei stessa ha creato. Non solo immette ancora più liquidità in un mercato speculativo (che non viene dal nulla, sará pagato con le nostre imposte. A proposito, hanno chiesto il vostro parere?) ma si va ben più in là di quello prospettato dal Trattato di Lisbona. Improvvisamente la BCE può comprare il debito e le obbligazioni inservibili degli Stati della zona Euro. Il tutto è stato deciso in un frenetico fine settimana dalle tinte drammatiche. Salvare l’euro a tutti i costi o lasciarlo sprofondare? E come salvarlo? Naturalmente con la soluzione sbagliata imparata dai pappagalli del liberismo: onorare il debito, austerità economica e tagli sociali. Dice bene il blog GuruBlog: “Uno comincia ad avere la sensazione che il capitano con il fine di tappare le falle d’acqua, ha deciso di smontare il timone e utilizzarlo per chiudere la falla. Il problema è che la nave è rimasta senza controllo e non si può più controllare la direzione”.

In ultima istanza, l’Unione Europea lancia un messaggio strategico ben chiaro. E’ necessario salvare la finanza ad ogni costo, è necessario che il tumore economico non sia curato ma lasciato crescere. Anche se questo significasse infrangere le regole scritte nei trattati europei e preparare i paesi europei ad anni e anni di recessione, di frugalità e di sacrifici inutili. Il tutto per onorare un debito meschino e ormai già pagato e ripagato nei decenni in cui si sono pagati gli interessi. Per i prestatori (speculatori) invece è arrivata la garanzia massima dell’Unione Europea. Qualsiasi cosa succeda non termineremo di onorare il nostro debito, dice l’Unione Europea, pagheranno i nostri contribuenti e se loro moriranno, toccherà ai figli e ai figli dei loro figli. Adesso gli speculatori usurai hanno avuto il messaggio che aspettavano: all’Unione Europea cosi come agli Stati sovrani interessa più il loro registro contabile che la vita dei propri cittadini sudditi. Non cambierà nessuna regola per la finanza e il riscatto europeo lo lascia ben intendere. Lo spiega Luis Garicano di Fedeablogs: “E’ il dilemma abituale tra rischio morale e assicurazione: se ti do la sicurezza che ti riscatterò, per quale motivo metterai in moto le riforme politicamente costose nel mercato del lavoro e nel settore finanziario?”. In effetti, il salvataggio della BCE ci dice che il loro vero padrone al quale non diranno mai di no sono proprio i mercati, sono loro che comandano le azioni dei governi. Gli stessi governi che adesso si sentono completamente “deresponsabilizzati” di prendere le riforme necessarie per frenare la finanza. Si è dato tutto agli speculatori senza chiedere niente in cambio, neanche una leggina nazionale che vietasse per esempio la vendita a breve termine dei CDS sugli Stati sovrani o che vietasse l’assicurazione su un bene che non si possiede (come i CDS) o almeno una regolamentazione sugli scambi ad altissima frequenza (in 0,2 secondi si possono fare 10.000 ordini: i rialzi e i tonfi isterici della borsa di questi giorni dipendono da questi movimenti incontrollati). Niente di tutto questo, la speculazione ha vinto la partita per manifesta incapacità dei governi. Abbiamo risolto il problema del debito creando altro debito: un pensiero da veri cretini. E ci siamo assicurati anni e anni di recessione economica. Leggo le dichiarazioni di Zapatero al Congresso di quest’oggi e già si vedono le prime misure di questo salvataggio nell’economia reale: si ribasserà del 5% gli stipendi dei funzionari pubblici, si sospende la rivalorizzazione delle pensioni e il “regime transitorio” per favorire il pensionamento creato nel 2007, si elimina l’assegno di 2500 € per la nascita di un figlio, razionalizzazione delle medicine (le scatole dei farmaci devono essere adeguate alla durata della cura), riduzione dell’aiuto allo sviluppo di 600 milioni di Euro nel 2011, risparmio addizionale di 1.200 milioni di euro per le Comunità Autonome e per l’entità locali, riduzione della spesa pubblica di 6.045 € tra il 2010 e il 2011.

Siamo in mano agli interessi dei banchieri e dei finanzieri con la complicità dei burocrati europei. E questa la chiamano democrazia.

3 commenti:

  1. Interessante, ben scritto, ma con qualche cosa da commentare...In realta non potevano fare nient’altro, perche dovevano dare un segnale forte contro gli speculatori che stavano pesantemente scommettendo sul fallimento degli stati (ovviamente usando I soldi presi grazie al finanziamento delle banche che stavano fallendo). In questo contesto pero’ l’unico modo per arginare l’enorme scommessa al ribasso era rilanciare e far capire che non ci sarebbe stato margine per una manovra del genere. Rischioso? Si, molto, ma forse un estremo tentativo di salvataggio che potrebbe andare a buon fine. D’altra parte l’unica soluzione sarebbe stata il ripudio del debito e l’uscita dall’ Euro. Il tempo ci dira’ quale fosse il male minore

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  2. Mah, io non ne capisco molto di finanza, però so per certo che è immorale. Non occorre comprendere un fenomeno per dedurne opinioni, basta osservarne gli effetti: e le conseguenze di questa finanza spregiudicata, in Grecia come in altre parti del mondo (ora più che mai, ma non solo ora..), sono sotto gli occhi di troppe persone per passare inosservate; e sotto gli occhi dei diretti responsabili di questa situazione, a cui pare che nulla interessi di chi pagherà per i danni che invece LORO hanno causato. Per questo è immorale.
    A quanto pare, però, non è la moralità il metro di giudizio della finanza (come di altro).
    Non voglio entrare nel merito, anche perché non avrei argomenti. Sono però d'accordo con Francesco quando afferma che, nonostante il rischio, l'aiuto alla Grecia sia davvero l'unica alternativa perseguibile al fallimento: bisogna essere grati, infatti, alla protezione che l'euro continua a consentire nonostante la crisi/recessione(/quasi depressione?). Fino a ieri si diceva che fosse troppo forte, ed abbiamo scoperto che è stato un bene. Ora grazie alla sua nuova competitività sui mercati ci permetterà di tornare a respirare prima che sia troppo tardi.
    In quanto infine alla mobilitazione collettiva delle altre nazioni, sai già come la penso: "in varietate concordia" dovrebbe essere il motto di tutti, non solo dell'unione europea_

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  3. Grazie per i vostri commenti, per nulla banali. Rispetto a ciò che sottolinea Francesco, ovvero che questa fosse l'unica opzione percorribile, credo che questo sia dovuto più che altro al rispetto del dogma che al ventagli delle opzioni possibili. Nel senso che alternative all'immissione di altra liquidità sui mercati, ci sono ma sono vietate per dogma liberista: vedi la svalutazione della moneta e il ripudio del debito. E perlomeno dovrebbero essere accompagnate da alcune norme affinché non si torni a ripetere una situazione come questa. Una norma che vietasse i CDS per 10 anni, avrebbe di colpo cancellato la speculazione: è una misura che il governo robotico di Bruxelles non contempla perché non risponde agli interessi dei cittadini europei ma alle lobby mondialiste del governo globale che non aspettano altro di affidare la "governance" globale alle elites che già dominano l'Europa. E' una misura scellerata e questa si, immorale: aver caricato sul groppone degli europei una montagna di debiti inservibili. E come dimostrano le misure di Zapatero, ci aspettano anni di grama: il tutto per non affermare la sovranità politica su quella economica e togliere di mezzo gli speculatori che rovinano l'economia reale. Il bene dell'euro nell'economia italiana non lo vedo: all'improvviso i nostri prezzi sono raddoppiati, abbiamo perso il 40 % e passa del potere d'acquisto, siamo attaccati ad una moneta che ci rende non competitivi sui mercati esteri, non possiamo neanche svalutare per diluire il nostro debito cronico che non vuole comprare più nessuno, abbiamo assistito alla fine di qualsiasi forma di protezionismo sulla nostra produzione (eresia! lo fanno Cina e Usa da sempre, solo in Europa non si può fare)che ha messo i nostri prodotti in competizione con altre economie con una manodopera 100 volte più economica.

    Questo è stato solo il primo salvataggio che già ci costerà anni di austerità e ristrettezze: resto dell'idea che questo castello di sabbia durerà fino al prossimo giro di speculazione finanziaria.
    Grazie per i vostri interventi.

    Stefano

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