venerdì 9 ottobre 2009

La Destra: un possibile percorso per il futuro


Nella maggior parte dei paesi d’Europa ci sono coalizioni di destra sono al governo; prendiamo ad esempio la Germania della indistruttibile Merkel o la Francia dello sceriffo innamorato Sarkozy, per non parlare della nostra Italia. La situazione sembrerebbe rosea per i conservatori del vecchio continente ma pochi riescono ad intravedere all’orizzonte un possibile disastro: la destra costretta a divenire sinistra per restare al comando. O meglio, siamo sicuri che l’ideologia liberale-liberista sia di destra, e che politici come i sopraccitati, siano ugualmente “di destra” ?

Per prima cosa l’ascesa inarrestabile di Fini in Italia ci indica una cosa : il popolo di sinistra incapace di governare attraverso il parlamento ha ormai scelto il suo leader dopo anni di feroce monoteismo culturale. L’unica strada possibile è un uomo di “destra” che fa una politica di sinistra (senza virgolette).

Ma perché questa superiorità culturale ? Da dove nasce ?

Vorrei elencare ora una serie di nomi di persone che hanno fatto la storia della cultura e che non sono propriamente di sinistra : Platone, Aristotele, Sant’ Agostino, Dante, Hegel , Nieztsche, Pound. Sette nomi che la sinistra culturale, con il partito comunista in testa, ha cannibalizzato (l’ultimo non ancora ma solo perché troppo recente) tanto che vengono usati come riferimenti politici (sic).

Ma come nota giustamente Veneziani, le persone di destra non leggono e le persone di sinistra non leggono scrittori di destra a meno che non siano “riciclabili”.

Che fare quindi? Di sicuro non utilizzando il parametro di sinistra della cultura di massa e popolare e questo bisogna dirlo chiaramente. Il post ‘68 ha solo creato una mediocrità culturale spaventosa con università piena di aitanti figli di papà, lauree regalate e macchinette del caffè circondate da aspiranti Jovanotti. Diciamo una cosa di destra senza paura: metodo Gentile. L’uguaglianza voluta dalla sinistra è in realtà il peggior razzismo sociale poichè i lavori pragmatici sono utili quanto quelli umanistici. Che lo studio ritorni qualcosa di specifico come tutti gli altri lavori.

Poi si parla di tolleranza liberale e della laicità dello stato: alla simpatica neutralità del pensiero debole opponiamo un pensiero forte, senza paura di scontrarsi, senza indugi di affermare una verità, quella dell’ordine naturale.

Dimostrazione totale dell’esistenza divina e della sua legge primaria: la vita. La sinistra vuole ridurre la fede a fatto privatistico creando una società pacificata, tranquilla, opulenta e rispettosa; in una parola laica. Quanta bella gente studiosa di educazione civica, succube della legge e di ogni dramma sociale e familiare! Meno padri per tutti e più lesbiche in comune a contrarre matrimonio. Noi invece che siamo cattivi dovremmo seguire alla lettera ciò che ci dice Ezra Pound: è impossibile credere in qualcosa senza invadere il terreno degli altri. Più idee forti per tutti , più vite piene ed individualità assolute.

Non serve essere clericali, anzi è necessario essere laici ma nel senso vero del termine, costruendo un rapporto di reale dialogo improntato sulla necessaria distanza tra uomini di stato e uomini di chiesa. Un dialogo tra poteri forti e non la sterile ribellione giovanile della sinistra anticlericale. Punto ancora più fondamentale, al costo di dover riscrivere la storia in senso oggettivo, ribadire le verità affossate dalla civiltà liberale, andare oltre la mentalità del male assoluto, in un senso e nell'altro. Né fascisti né antifascisti. Invece cosa dire dell’argomento legge? Dato che non siamo al grande fratello non servono le regole disumanizzanti, quelle lasciamole nell’Antico Testamento e nel suo sviluppo ultimo: il regime comunista.

Puntiamo tutto sui valori, sulla morale e sulla carità, ci troveremmo una società che non ubbidisce perché schiacciata dal leviatano, ma che punta verso l’alto, che è in armonia secondo la libertà umana che è quella di Dio.

Riconquistare inoltre la parola “differenza”: come nota giustamente Alain de Benoist la destra è il regno della differenza sociale, culturale, familiare, nazionale. La sinistra invece è il regno dell’uguale, del tutto ridotto a uno, della pace coercitiva. Non serviamo il mondo ma la Patria, l’insieme di tradizioni che hanno caratterizzato il nostro popolo, non andiamo verso una ideologia che serve solo per paralizzare la mente ma dirigiamoci verso l’idea, facciamola nostra. Se la destra in passato è stata o liberale o fascista , in futuro deve stare nel mezzo di queste idee senza mai toccarle.

Altrimenti rimarrà solo la dissimulazione.

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