Coloro che si mostravano preoccupati per la crescita anomala e il cambio dei costumi, erano bollati come “profeti di sventura”. Investimenti, crediti, lavoro, rate, mutui al 110% e anche al 120% del credito della casa apparivano sulle vetrate di tutte le maggiori entità finanziarie del paese. Accanto a questo una buona legge della memoria rigettava il franchismo come male assoluto, segnando la pietra tombale sulla coscienza di un passato condiviso, riaprendo una ferita mai veramente cicatrizzata a colpi di macete. Zapatero dopo essersi sbracciato con la BCE affinchè essa tagliasse i tassi di interesse, definendo criminale la politica monetaria della Banca Centrale si ritrova con i tassi al 1% e le banche che ancora offrono tassi al 6% e che neanche tra loro si fidano a prestare denaro. I dati sulle perdite reali del sistema bancario spagnolo sono ancora tutte da decifrare, mentre aumentano i ritardi e le sospensioni nei pagamenti mensuali dei mutui, a causa della cassa integrazione e della crescente disoccupazione (2). Il “paro”, dopo un breve flessione si sta avvicinando al 20% e il numero di disoccupati a 4 milioni e mezzo: in un anno fino ad oggi sono stati distrutti 620.000 posti di lavoro (3). Scenari da recessione decennale si avvicinano sul panorama spagnolo, incapace di uscire dal meccanismo imposto della banca centrale di introdurre maggiore liquidità sul mercato, regalando in questo modo denaro alle banche che lo mettono da parte per tappare i buchi dei loro derivati tossici.
In uno scenario cosi, un paese dovrebbe ritrovare la propria indipendenza e sovranità economica, richiamare la popolazione al sacrificio, nazionalizzare le banche con un colpo di mano, vietare il credito frazionale, ricorrere a prestiti statali agli imprenditori e commercianti in difficoltà. Dovrebbe insomma ridurre il particolarismo e le spinte regionali per uscire insieme dalla crisi. Richiamare ai valori del sacrificio, della solidarietà, del mutuo soccorso.
Proprio per questo si è deciso andare avanti con un progetto di legge dal nome indicativo di “Legge de la libertad religiosa” (4). Si prospetta l’eliminazione di ogni simbolo religioso, ovvero il Crocifisso da ogni luogo pubblico per non urtare la sensibilità di chi non crede..
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1)http://www.proyectogransimio.org
2)http://www.elmundo.es/elmundo/2009/09/09/suvivienda/1252507347.html
3)http://www.cotizalia.com/cache/2009/09/11/noticias_55_destruiran_doble_empleos.html
4)http://www.diariocritico.com/2009/Agosto/andalucia/169705/velo-cruz-junta.html
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